<< precedente | successiva >> |
LA SENTENZA
PERSA UN'ALTRA CAUSA
«COOPTA» DANNEGGIATO
Il municipio dovrà indennizzare il Consorzio che gestì fino al 2006 e fu poi escluso con una procedura non corretta
Gestione del Piccinni
il Comune risarcirà
Consiglio di Stato: illegittimo l'affidamento alla Fondazione
• Il Comune dovrà pagare. Quanto. Io stabilirà un funzionario dell'Antitrust nominato perito dai giudici. Il Consiglio di stato chiude parzialmente la vicenda dell'affidamento diretto illegittimo della gestione del teatro Piccinni (ora in ristrutturazione) alla fondazione Petruzzelli, anziché ricorrere alla gara pubblica. Per Palazzo Spada, insomma, non c'è dubbio che il Comune abbia violato le norme della concorrenza, così come non c'è dubbio che l'amministrazione dovrà risarcire il Consorzio «Coopta» (difeso dagli avv.Giovanni Vittorio Nardelli e Giovanni Lucio Smaldone), l'ex gestore fino a giugno del 2006 dopo un contratto quinquennale siglato a seguito di un altro contenzioso insorto con la precedente amministrazione. Tuttavia, i giudici romani della V sezione (presidente Luciano Barra Caracciolo, relatore Fabio Franconiero) con una sentenza parziale, hanno accolto l'appello del Comune (avv.Biancalaura Capruzzi e Rosa Cioffl) solo in relazione alla quantificazione del danno che secondo il Tar andava fatto nella misura del 51% della perdita di chances: per intenderci, si tratta della differenza derivante da quel saldo tra dare e avere, che avrebbe impedito al Consorzio di «inseguire un risultato economico utile anche per eventuali e nuovi servizi analoghi a causa del comportamento illegittimo del municipio.
Sul punto, il Comune si era difeso sostenendo di non dovere corrispondere nulla perché il saldo della gestione era addirittura negativo di 2mìla euro: in particolare, secondo i calcoli fatti dall'amministrazione, dal l° luglio 2006 al 23 dicembre 2006 la gestione del Piccinni è costata 402.200,5 euro ed ha prodotto 400.200 euro, dunque è stata in perdita. Ma a rimescolare le carte in tavolo potrebbero essere i conti derivanti dall'utilizzo diretto del teatro da parte della Fondazione per altre attività: e qui le cose potrebbero andare diversamente.
Il consulente individuato per eseguire una serie di calcoli che dovranno tener conto dei valori di mercato e dell’'«utile netto ritraibile dalla convenzione per la gestione del Teatro Piccinni sulla base dei valori attivi e passivi di gestione ordinariamente rilevabili sul relativo mercato o su mercati aventi caratteristiche oggettivamente comparabili» per il periodo di circa tre anni della gestione, sarà il dott. Mario Denni, funzionario dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato. I giudici hanno anche circoscritto l'attività del loro consulente: a lui toccherà infatti quantificare «la chance di aggiudicazione del servizio del Consorzio sulla base della normale apertura del mercato "rilevante" nazionale in rapporto a quello di Bari specificando eventuali scostamenti del primo rispetto al secondo, in rapporto al ricorso ad una procedura ad evidenza pubblica aperta per l'individuazione dell'affidatario del servizio». Il perito avrà a disposizione circa sette mesi per depositare in cancelleria le sua valutazioni: il termine assegnato alle parti per la presentazione delle proprie osservazioni è il 31 ottobre, mentre quello per il deposito della perizia è il 20 novembre. L'udienza per la sentenza definitiva è fissata per l'11 dicembre. Nel periodo 2001-2006, il teatro Piccinni è stato gestito dal Consorzio Coopta (vincitore di un precedente ricorso con la vecchia amministrazione), di cui facevano parte un gruppo di cooperative teatrali baresi. Alla vigilia della scadenza dell'affidamento, a giugno del 2006, il Comune deliberò l'affidamento alla Fondazione Petruzzelli della gestione del teatro per un periodo di tre anni ricorrendo al cosiddetto affidamento in house. Tale procedura consentiva agli enti pubblici di affidare i servizi direttamente a società partecipate (ma ora con particolari restrizioni) senza fare gara. Il Consorzio Coopta, messo alla porta, fece ricorso al Tar che respinse l'istanza, poi ribaltata nel 2008 dal Consiglio di Stata Insomma, il Comune era obbligato a fare la gara e non poteva in alcun modo affidare il servizio alla Fondazione priva di requisiti per l'in house. L'amministrazione bandì una gara di un mese per dare sfogo alla sentenza, poi accolse la proposta della Fondazione Petruzzelli di gestire il teatro a costo zero. Da qui il nuovo giudizio di «Coopta» per il risarcimento.
I vari contenziosi Una vicenda iniziata oltre 20 anni fa ma gestita male nel 2006
La vicenda della gestione del teatro Piccinni si trascina di contenzioso in contenzioso. Il precedente - che nel 2001 poi portò all'affidamento a «Coopta» come prezzo di transazione - risale al 1991 quando il Comune aggiudica la gara al Consorzio. L'amministrazione, poi, revoca la delibera perchè l'atto non è passato alla sezione di controllo, il Tar respinge il ricorso di «Coopta» che, dal Consiglio di stato, ha ragione nel dicembre del 1996. Tre anni dopo si arriva a un accordo: il Comune (delibera del 2000) si impegna a pagare le spese legali e affidare la gestione a Coopta per cinque anni (fino al 2006). Ma alla scadenza del contratto, appunto nel 2006, il Comune decide di affidare direttamente il servizio alla Fondazione Petruzzelli. «Coopta» torna al Tar ma ha torto, mentre il giudizio viene ribaltato dal Consiglio di stato. A questo punto il Consorzio torna al Tar per i danni: i giudici accolgono la richiesta, il Comune ritiene di non dover dare nulla perchè la gestione è stata in perdita, ora Palazzo Spada ha deciso che in qualche modo Palazzo di città dovrà pagare.
Autore / Fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
<< precedente | successiva >> |